Tra omofobia e bigottismo.

MOMENTI DI RABBIA ESTREMA.

Ho appena letto lo sfogo di una ragazza riguardo al bambino che è stato tolto dai suoi genitori perché erano troppo “vecchi”.
Innanzitutto non condivido scelte del genere (nel caso in cui il bambino venga cresciuto bene).
Ma nel caso specifico la bambina era stata trovata di notte mentre piangeva sotto casa. I suoi genitori erano ETEROSESSUALI quindi- secondo certe persone- erano normali e rispettavano la natura delle cose. Eppure mi sembra che la loro figlia fosse SOLA a piangere di NOTTE.

Sempre la stessa ragazza ha scritto che è ingiusto che un bambino venga affidato ad una coppia di omosessuali, perché è una cosa che va contro natura.

Partendo dal presupposto che sono eterosessuale, non nascondo che se mi dovesse piacere una donna, a me non dispiacerebbe.
Comunque, se vogliamo parlare “secondo natura”, il ruolo di un genitore è quello di occuparsi della salute e dell’educazione dei proprio figli e, soprattutto, non farlo sentire solo, ma amato ogni giorno.
Vorrei anche ricordare che gli antichi greci e romani erano grandi estimatori dell’omosessualità. L’avevano capito loro che sono alla base della nostra “civiltà”.

Io non sono omofoba, pur rispettando il pensiero di chi lo è (non condividendolo).
Se però siete omofobi e pure stupidi, allora conviene che tacciate un attimo e pensiate a quello che dite.

Io non sono mai stata dentro un orfanotrofio e ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi amano e mi hanno cresciuta bene.
Non so cosa significhi per un bambino sentirsi solo e abbandonato (posso capire solo in parte la loro sofferenza), ma son sicura che se gli chiedessero di scegliere tra il restare per sempre soli e l’avere due genitori (omosessuali o eterosessuali che siano) che lo amano, loro risponderebbe sicuramente la seconda.
E’ vero che un bambino cresciuto da una coppia gay (per non usare sempre omosessuali) potrebbe avere problemi a rapportarsi con gli altri, ma mi sembra che questo tipo di problemi lo abbia anche chi è stato cresciuto da una donna e da un uomo. Mi sembra che ci siano bambini che vengano picchiati, maltrattati, usati.. da persone eterosessuali.
Mi sembra che il ragazzo che si è suicidato qualche mese fa nel mio paese avesse due genitori divorziati ETEROSESSUALI.

Le deviazioni mentali non derivano dall’avere genitori gay. Le deviazioni mentali derivano da questi pregiudizi del cazzo, di chi è stato cresciuto con idee bigotte e non è in grado di andare oltre a queste.
Penso che, se ad una persona piaccia un’altra dello stesso sesso, non è una cosa che va contro natura. Anzi, quella persona sta assecondando la sua natura, i suoi gusti e le sue idee. Perché se a me piace un ragazzo piuttosto che un altro, è perché la mia “natura” mi dice così. Perché è nell’ordine delle cose e  l’ordine delle cose è quello che ti fa stare bene.
Siamo tutti in grado di dare amore, come di non darlo. Ma privare un bambino del conforto, dell’amore, dell’appoggio, del calore di una famiglia, solo perché omosessuale, mi sembra la stupidaggine del secolo.

AMORE. Questo ci vuole nella vita per non sentirsi soli. E chiunque sia in grado di darlo, è ben accetto. Almeno da me e (penso) da tante persone che si sentono trascurate.
Fatevi quattro domande prima di parlare. Perché quando leggo queste cose mi si contorce l’anima.
Non voglio assolutamente che tutti siano d’accordo su certi aspetti, ma su altri non mi va bene.
Va bene se siete omofobi. Ma, se lasciaste un figlio nelle mani di due genitori non in grado di occuparsi di lui, pur di non darlo a una coppia di omosessuali che lo crescerebbe con più amore,  allora siete un po’ stupidi.
Significa che sareste capaci di affidare un uomo alla solitudine e alla sofferenza, pur di non lasciare che due persone (che sarebbero in grado di amarlo) si occupino di lui.
Io la penso così. Ognuno è libero di pensarla come vuole.. finché ciò non crea problemi inutili per puro bigottismo.
Inoltre ognuno di noi è stato influenzato dalla famiglia in cui è cresciuto (almeno in parte) e sono secoli che esistono i pregiudizi e le mentalità chiuse. Inculcare delle idee significa deviare mentalmente una persona. Ciò lo possono fare gli omosessuali, come gli eterosessuali. La televisione, come un libro. La scuola, come la politica. Quindi nello stesso momento in cui dite che una coppia gay devia il proprio figlio, non vi rendete conto che anche voi siete stati deviati e siete succubi di ciò che criticate.

Ειρήνη.

Stasera mentre tornavo a casa ho visto una stella cadente e ..mi son resa conto che sono a corto di desideri.
Per la prima volta nella mia vita non sapevo cosa richiedere a quel pezzetto di universo che svaniva nel cielo. Non riuscivo a desiderare di volere una persona, di diventare qualcuno o capire qualcosa, di essere felice da far schifo.
Dopo un po’ che ci ho pensato, sono arrivata al desiderio perfetto in questo momento: voglio stare in pace con me stessa.
Non voglio più essere triste, con gli occhi che potrebbero far cadere tante di quelle lacrime che anche l’oceano si intristirebbe al pensiero. Non voglio sentirmi inadatta o sbagliata o quella strana. Voglio essere Irene. Smettere di chiedermi che voglio e cominciare a vivermi qualcosa senza soffrire. Senza farmi tutte queste domande o distruggermi per qualcuno (di chiunque si tratti).
Voglio poter dire: “Io sono fatta così e vaffanculo a tutti.”
Pace..come il mio nome. Ειρήνη in greco significa “pace”…forse sono stata chiamata così proprio perché sarei stata in guerra con me stessa per tutta la vita.
Lo so che in bello di essere giovani è quello di avere un caos dentro e di cercare sempre, non abbattersi mai.
Ma io sono un po’ stanca. Davvero. Voglio solo stare in pace. Nemmeno essere felice o super contenta. Basterebbe un po’ di calma dentro, al posto della bufera che ho. Né amicizia, né amore, né nulla. Solo me e la mia vita. Una specie di isolamento momentaneo da tutti. Un viaggio magari. Lontano e altrove da qui.

Non è vero che scappare non serve. Delle volte è l’unica soluzione. Non mi sento bene. Davvero. Non voglio stare più con nessuno. Nemmeno con le mie amiche..anche con loro mi sento inadatta.
Jessica poi stasera mi ha detto una cosa che mi ha fatto davvero male! Ha detto che io mi sono idealizzata Andrea..il che potrebbe anche essere vero, ma lei non c’era, non era me e non sa quanto io stia soffrendo per lui…che quando sono stata a Roma, mi giravo sempre intorno, pur sapendo che non l’avrei mai trovato.
Certe volte le persone ti trafiggono con le parole. Perché può anche essere che io me lo sia idealizzato..ma ce la sto mettendo tutta per dimenticarlo! Lei non capisce che i ragazzi con cui sono stata dopo di lui (due) non erano solo un capriccio..che cercavo disperatamente qualcuno per scordarmi di lui e andare avanti.
Non capirà mai tutto il male che mi sono fatta e continuo a farmi. Questo mi fa soffrire, perché è la mia migliore amica e lo dovrebbe sapere. Invece no! Sembra che esistano solo lei e Luca. Io sono quella che esalta sempre tutto e non vuole mai veramente bene a nessuno. Lei è quella che invece si innamora veramente.
Può essere vero che io mi sia idealizzata Andrea, ma quando baci qualcuno, lo sai solo tu quello che provi. Nessuno, mai NESSUNO mi aveva fatto provare quelle sensazioni e che lei mi venga a dire che la mia era solo una storiella da quattro soldi ..beh, mi fa incazzare. Perché se lei si fa un viaggio di quattro ore per andare da Luca, io sarei disposta a farmi il giro del mondo per andare da Andrea. Ma io me lo sono idealizzata, quindi chi se ne frega. Lei che è così sensibile, non capisce un emerito tubo di tutto questo.
Sembra che io sia ancora la bambina di quattordici anni che trasforma ogni ragazzo in uomo della sua vita, quindi tutto quello che provo è superfluo.

Invece no. Sono cose che fanno male.
Ci stiamo allontanando.. non siamo più le amiche del liceo. Anche perché tra me e Luca, lei sceglierebbe Luca.. quindi io che ci sto a fare???
Anche io ho dei sentimenti!!!! E non sono peggiori o migliori dei suoi. Sono sentimenti.

Voglio disintossicarmi da lei e da tutta questa pellicola soffocante che mi si attacca addosso ogni giorno.
Lasciatemi in pace. Sola e in pace.

Casa è pulirsi il cuore e tornare bambini.

Profumo di casa. Profumo di un amore che si sente dentro.. si espande e diventa calore. Profumo di cose belle.. dei fiori e dei sorrisi colorati di nonna.. del tradizionalismo di nonno.. degli occhi di mio padre, sempre più stanchi. Profumo del viso di mia madre che si bagna di lacrime dolci quando mi vede scendere dall’autobus alla stazione e finalmente sento di vivere in un posto nel mondo dove le persone mi vogliono veramente bene, senza falsità o compromessi, senza ipocrisia.
Profumo di cose ormai vecchie, di tradizioni perse.. delle lenzuola bianche di nonna, dei modi ordinati di mio padre quando lavora e della passione che ci mette, anche se è stanco..anche se è ormai difficile.
E’ un profumo che non mi stancherò mai di sentire. Quando torno a casa sento che tutto il mondo ha un senso, in mezzo a questi alberi, a questi prati che sanno raccontare tutte le misure dei miei piedi..da quando erano leggeri come piume, ad adesso che stanno diventando più pesanti.
Stendersi sull’erba e sentire la terra sotto di me, in un panismo con la natura che è oro prezioso.
Questa e tante altre cose sono casa. Un rifugio dove quasi tutto è vero…dove si ride di gusto, nonostante le avversità delle vita… e chi ride non la fa con la bocca, ma con lo stomaco.
E’ bello tornare dove sei cresciuta. E’ come una rinascita.. tra il sole, l’albero di noce davanti la finestra della mia camera che mi avvisa di ciò che sta per accadere: fiori che germogliano o neve che scende.
E’ meraviglioso avere delle origini, sentire di appartenere a qualcosa. Questa sensazione mi ricorda leggermente “La luna e i falò” di Pavese..con quell’atmosfera folkloristica, di chi non dimentica da dove viene anche se girovaga da sempre.

Casa è profumo di cose vere e belle. Pulite e intatte, lontane dal mondo e dalle difficoltà di tutti i giorni. Soprattutto lontani dalla falsità e dall’ipocrisia. Casa è ritrovarsi, è pulirsi il cuore e tornare bambini. Casa è il posto in cui tutto è ancora incontaminato, inviolato.

Andrea s’è perso e non sa tornare.

“Andrea s’è perso s’è perso e non sa tornare..
Andrea s’è perso s’è perso e non sa tornare.”

Prima di conoscere Andrea non sapevo che Fabrizio De André avesse scritto una canzone con il suo nome.
Quando l’ho ascoltata, ho capito che Andrea è ogni giorno dentro di me, in tutte le cose che faccio…nelle canzoni che ho conosciuto grazie a lui e nelle cose che ho imparato da lui.
Andrea è stato capace di abbattere con un bacio un muro che io avevo costruito in anni di vita e dolore.
Non è vero che certe cose esistono solo nelle fiabe. Perché, anche se io non sono La Bella Addormentata e lui non è di certo un principe, è successa più o meno la stessa cosa: è arrivato e mi ha risvegliato, facendomi capire che aprirsi può far male, ma se non lo fai ti perdi tutte le emozioni e tutta la bellezza che il mondo e la vita possono regalare.

E’ assurdo riuscire a scrivere intere righe su un bacio e non riuscire a dire nulla su certe storie (anche lunghe anni).
Dopo mesi e diversi ragazzi, ancora sono qui a pensare a te. Vorrei che tu fossi qui o poter venire da te e dirti che saremmo stati bellissimi insieme…che avremmo almeno dovuto provarci. Perché se mi chiedessero qual è stato uno dei momenti più belli della mia vita, io risponderei che è stato quel bacio.
Non sentivo nessuno intorno a me..nessuno urlare, quando c’erano i tuoi amici e le mie amiche che non facevano altro. E tu mi stringevi così forte che, anche adesso, nonostante io cerchi di convincermi che non sia così, che a te non importasse niente….beh non ci credo! Non ci crederò mai e questo fa più male di qualsiasi cosa.
Tu mi piacevi come ad un bambino piace un aquilone che vola o una canzone che lo fa ridere. Mi piacevi in un modo puro, purissimo, senza punti interrogativi.

Sei abbastanza vicino a me da poterti raggiungere con un treno, con un autobus o altro..ma così lontano che so che non ci rivedremo mai e questo mi spezza il cuore..tant’è che in questo momento mi tremano la mani mentre scrivo.
Il pensiero che non ti avrò mai e che tutto quello che ci poteva essere tra di noi era un bacio..mi incute paura. Perché non so se mi accadrà mai la stessa cosa. Mi chiedo chi ti avrà e che effetto mi farà saperlo. Dopo di te non c’è stato nessuno che mi abbia baciato così o stretto così.
Mi auguro che fosse perché io ero brilla e tu ancor più di me. Ma certe sensazioni non si spiegano e ti avrei baciato così anche se fossi stata sobria. Anche in mezzo a un bufera o allungati sotto il sole in spiaggia.
Mi piacevi tanto, forse troppo. E mi piaci anche adesso, nonostante tutto.
Ti terrò sempre dentro come una delle cose più belle e inaspettate. Con la speranza di trovare qualcuno che mi faccia provare le stesse cose. Con la speranza che un giorno arriverà davvero quell’uragano…ma che resti. Resti e non se ne vada.

So che adesso sei un po’ perso, perché forse le cose non sono andate come volevi. Eri perso anche l’anno scorso..ecco perché sei scappato. Ma se devi tornare (come dice la canzone), torna da me. Perché saprei come farti ritrovare. Perché siamo simili e diversi in un modo perfetto. A incastro, come il bene e il male o la terra e il mare.
Torna!!!!.. e vorrei urlartelo insieme a tante altre cose, tipo che sei stupido se ti sei fatto scappare un’occasione del genere solo per paura. Perché ti volevo talmente tanto bene, che ti avrei lasciato libero e ti avrei capito sempre..anche dietro i tuoi occhi neri e duri, che cercano di nascondere il dolore..ma con me non funzionava… e tu lo sapevi. Un altro motivo per scappare da me.
Se avrò in figlio, forse gli darò il tuo nome. Sia per la canzone, sia perché resterai sempre l’emozione più bella e pura dei miei venti anni.